Dott. Francesco Fontana

Il prolasso genitale: un fastidio intimo eppur diffuso

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photo: pixabay

Il prolasso genitale, o più correttamente il Prolasso degli Organi Pelvici (POP), è la discesa anormale di uno o più visceri della cavità pelvica con conseguente protrusione della vagina. Si tratta di un problema ginecologico diffuso, soprattutto nelle donne in menopausa. I modi per curarlo dipendono dall’età, dalle aspettative relative alla fertilità e all’attività sessuale e dalla gravità del prolasso stesso. La prevenzione si attua a mezzo della ginnastica pelvica e del controllo dei fattori di rischio. Ne parliamo con il dottor Francesco Fontana, urologo e andrologo presso l’ospedale S.S. Trinità di Borgomanero (NO).

 

Il prolasso degli organi pelvici è abbastanza diffuso nelle donne che hanno più di 60 anni, con un’incidenza pari al 60-70% del totale. Utero, vescica, uretra, vagina e retto sono mantenuti sospesi nella loro posizione naturale grazie all’attività di muscoli, legamenti e fibre di collagene, che assieme costituiscono il pavimento pelvico. Questo fornisce un sostegno dinamico e una tensione adeguata ai movimenti corporei, legandosi al pube e all’osso sacro.

Alcuni fattori però allentano la tenuta del pavimento pelvico e favoriscono di conseguenza l’abbassamento delle strutture sostenute, fino ad arrivare al loro prolasso.

 

Quali sono le cause del prolasso genitale?

I fattori di rischio sono molteplici:

  • la menopausa, in conseguenza della quale diminuiscono gli estrogeni, la produzione di collagene e lo spessore della cute
  • parti plurimi vaginali e con lunghi travagli, che indeboliscono la muscolatura del pavimento pelvico e possono portare alla denervazione del pavimento pelvico stesso
  • una riduzione del contenuto totale di collagene, anche per effetto dello stress
  • uno sviluppo anomalo del tessuto connettivo in giovane età, che è causa di prolasso anche nelle donne nullipare
  • obesità
  • fattori ereditari (precedenti familiari)
  • fumo di sigaretta
  • sollevamento ripetuto di carichi pesanti durante esercizi fisici o per lavoro
  • precedenti interventi chirurgici nella cavità pelvica
  • bronchite cronica, asma, rinite allergica
  • stipsi

 

Alcuni di essi provocano un effetto di stiramento su muscoli e tessuti e il loro ripetersi fa aumentare la probabilità del prolasso.

 

Quali sono i campanelli d’allarme del prolasso genitale?

«La difficoltà o lo stimolo frequente e improvviso a urinare o, al contrario, la ritenzione urinaria e la conseguente infiammazione della vescica sono segnali da tenere sotto osservazione - spiega il Dottor Francesco Fontana, Urologo - .

Altri elementi che fanno presagire un prolasso e che dovrebbero spingere a consultare un esperto sono un senso di pesantezza accompagnato a volte da dolore entro la cavità pelvica e la diminuzione del piacere durante l’attività sessuale, associata a un senso di fastidio o a vero e proprio dolore. Ci possono essere poi aumenti della secrezione vaginale o sanguinamenti.

Il prolasso in atto viene invece avvertito come una sacca o un corpo estraneo nella vagina, soprattutto quando si è in posizione verticale o sotto sforzo.»

 

Quali sono i trattamenti? 

«Prima di scegliere un trattamento appropriato occorre tenere in conto diversi fattori, tra cui l’età, la ricorrenza e la gravità del prolasso - avverte il dottor Francesco Fontana - . Le soluzioni possono essere chirurgiche o non chirurgiche e vengono valutate attentamente dallo specialista, caso per caso. Le procedure chirurgiche ricostruttive sono consigliabili nei casi più gravi e per le donne dopo la menopausa. Nelle pazienti più giovani la correzione del prolasso deve tener conto, invece, della priorità di conservare la fertilità e la funzionalità sessuale. Nei casi più lievi, è meglio quindi puntare sulla prevenzione.»

 

La prevenzione del prolasso genitale

Contenere i fattori di rischio è già il primo passo per agire correttamente. Contrastare l’obesità, non fumare, non alzare carichi eccessivi, evitare la stipsi con un’alimentazione ricca di fibre sono elementi utili ai fini della prevenzione.

Per le donne in menopausa un aiuto può arrivare da terapie ormonali a base di estrogeni che evitano l’indebolimento della muscolatura pelvica.

Diversi studi dimostrano come curare la tonicità del pavimento pelvico con una ginnastica adeguata riduca il rischio e la frequenza del prolasso, quantomeno nelle forme non gravi. Fondamentale è che la rieducazione pelvica sia fatta abitualmente, non soltanto dopo una gravidanza, ma già prima della menopausa e per tutta l’età senile. Il prolasso genitale può infatti manifestarsi anche molti anni dopo il parto vaginale, motivo per cui la prevenzione deve durare nel tempo.

Esercizi fisici più adatti possono essere prescritti dal fisioterapista, o da altri specialisti, sport come yoga e pilates sono comunque utili come integrazione.

Alla comparsa dei primi sintomi è infine importante rivolgersi al medico di fiducia per le indagini e i trattamenti del caso.

dottor Francesco Fontana, urologo e andrologo