Dott. Francesco Fontana

Calcolosi urinaria: cause antiche, cure moderne

La calcolosi urinaria è una delle più antiche malattie del mondo. Scritti risalenti al 600 a.C. narrano di un intervento chirurgico di estrazione di “sassolini” dal corpo di un malato. Da allora le terapie sono cambiate ma le cause no. Scopriamole con il dottor Francesco Fontana, urologo e andrologo presso l’ospedale S.S. Trinità di Borgomanero (NO).

La calcolosi urinaria, chiamata urolitiasi, da sempre affligge il genere umano, in percentuale leggermente maggiore nel sesso maschile rispetto al sesso femminile. Già nell’Egitto dei Faraoni, nella Mesopotamia di Nabucodonosor, nella Grecia di Ippocrate e nella Roma dei Cesari, numerose sono le testimonianze di persone affette da calcolosi delle vie urinarie.

«La litiasi è una patologia delle vie urinarie – spiega il dottor Fontana – caratterizzata dalla formazione di calcoli, ovvero aggregati di cristalli, che si formano nei reni, in seguito al deposito e alla concentrazione dei sali minerali contenuti nell’urina. Le loro dimensioni variano da pochi millimetri a diametri di anche 5-6 cm. Farmaci, onde d’urto, chirurgia, ma anche stili di vita sani con un regime di costante idratazione sono gli strumenti moderni di prevenzione e cura».

Calcolosi urinaria: dal calcolo alla colica

La calcolosi urinaria, in genere, asintomatica, svela il suo vero volto nel momento in cui il calcolo si sposta e dà origine a quella che viene comunemente definita “colica renale”. «Per comprendere come si formano i calcoli – spiega il dottor Fontana – è necessario comprendere il funzionamento dei reni. Pari e simmetrici, i reni ricevono dal sangue le scorie del metabolismo e le disciolgono nell’urina per essere eliminate. Quando la concentrazione di certe sostanze, perlopiù calcio, acido urico, ammonio e ossalato, i cosiddetti “fattori litogeni”, supera la capacità di solubilizzarsi nell’urina, iniziano a formarsi i cristalli. A questo punto fortunatamente, grazie a molecole prodotte dai reni ed eliminate nell’urina (i cosiddetti inibitori della cristallizzazione  quali citrati, magnesio e altre sostanze), i cristalli rimangono in soluzione e non si aggregano tra di loro. Quando però questo equilibrio è alterato, ad esempio in ridotta produzione di inbitori della cristallizzazione, si formano uno o più calcoli che, scendendo lungo gli ureteri, ostruiscono il deflusso dell’urina provocando quel forte dolore tipico della colica».

Cause e fattori di rischio

Le cause più comuni della calcolosi sono:

  • ridotta produzione ed eliminazione di inibitori della cristallizzazione
  • ipercalciuria (eccesso di eliminazione di calcio con le urine), condizione causata da molteplici patologie (aumento dell’assorbimento, aumento della mobilizzazione del calcio dalle ossa, iperfunzione della paratiroidi ecc.)
  • iperuricosuria (eccesso di eliminazione di acido urico con le urine) legata a elevati livelli di acido urico nel sangue o eccessiva eliminazione

Cause meno frequenti sono rappresentate da:

  • iperossaluria (eccesso di ossalati nelle urine), una condizione che porta ad un alto assorbimento di ossalato di calcio nelle urine e può essere di origine genetica o legata a malassorbimento intestinale
  • infezioni del tratto urinario persistenti
  • farmaci (ad esempio gli antiretrovirali utilizzati nella terapia dell’AIDS) e malattie croniche (ad esempio morbo di Crohn o colite ulcerosa)

 

Ad aumentare il rischio di calcolosi, concorrono anche fattori esterni quali la scarsa idratazione, l’obesità e la cattiva alimentazione (ad esempio le diete con elevato apporto di proteine e scarso apporto di verdura).

Sintomi e trattamento

«La calcolosi urinaria è generalmente asintomatica – afferma l’urologo - fino al momento in cui non avviene la mobilizzazione di un calcolo in uretere. Il dolore che spesso ne consegue è il sintomo più evidente ma talvolta, la scoperta di essere in presenza di calcoli avviene per caso, in sede di esami diagnostici svolti per altri scopi».

Sintomi associati a litiasi:

  • dolore al fianco (la colica renale)
  • presenza di sangue nelle urine (condizione comunque causata anche da altre patologie)
  • bisogno di urinare spesso e con impellenza (quando il calcolo è incastrato nello sbocco dell’uretere in vescica)

Il trattamento della calcolosi urinaria può essere:

  • farmacologica (preventiva o mirata a sciogliere determinati tipi di calcoli)
  • chirurgico (al giorno d’oggi prevalentemente endoscopica attraverso la naturale via urinaria o percutanea attraverso una incisione inferiore al centimetro sul fianco ove viene introdotto uno strumento che raggiunge il calcolo all’interno del rene)
  • extracorporeo (litotrissia ad ultrasuoni o ESWL effettuata in ambulatorio)

«L’approccio farmacologico - continua l’esperto - ha lo scopo di prevenire la formazione di nuovi calcoli o favorire la “naturale” disgregazione di quelli presenti quando la natura del calcolo lo consenta. La maggior parte dei calcoli in realtà devono essere frammentati tramite approccio chirurgico endoscopico o percutaneo oppure tramite litotrissia ad ultrasuoni ambulatoriale. La sede, la durezza e le dimensioni del calcolo determinano la scelta del trattamento più idoneo».

Prevenzione

La calcolosi urinaria colpisce maggiormente gli uomini. 1 uomo su 10 ha sofferto di calcoli a differenza delle donne, colpite in media 1 su 20. «Prevenire la formazione dei calcoli è possibile – spiega il dottor Fontana – mantenendo uno stile di vita sano: evitare il sovrappeso, mantenere una adeguata attività fisica, una regolare idratazione e una dieta varia ed equilibrata».

3 consigli per un’alimentazione anti-calcoli

  1. bere almeno 2 litri di acqua al giorno per ridurre la probabilità che avvenga l’aggregazione dei cristalli naturalmente presenti nell’urina
  2. aumentare le porzioni di frutta, verdura ed non eccedere nell’apporto proteico
  3. assumere bevande a base di agrumi (spremute) perché apportano citrato, una sostanza che per sua natura inibisce la cristallizzazione

«A volte – conclude il dottor Fontana - non servono grandi cose per prevenire le malattie. Una dieta sana unita a una moderata attività fisica sono spesso sufficienti a garantirci un buon tenore di vita. La salute, ricordiamolo, prima che un diritto, è un nostro dovere».

dottor Francesco Fontana, urologo e andrologo