Dott. Francesco Fontana

Urolitiasi: quando anche l’organismo fa i sui “calcoli”

Urolitiasi: quando anche l’organismo fa i sui “calcoli”

I giochi di parole sui calcoli si sprecano ma se, da un lato, prendere la questione con ironia la rende più leggera, dall’altro, sottovalutarla, non ci rende immuni a essa. La calcolosi urinaria affligge 1 uomo su 10 e 1 donna su 20. Conoscerla e comprenderne le dinamiche permette di prevenirla. Ce ne parla il dottor Francesco Fontana, urologo e andrologo presso l’ospedale S.S. Trinità di Borgomanero (NO).

 

La calcolosi urinaria (litiasi) è una patologia delle vie urinarie che affligge circa un decimo della popolazione. Generalmente è asintomatica fino al momento in cui l’agglomerato solido, il calcolo, non si muove. Il dolore che spesso accompagna la sua discesa lungo le vie urinarie, la colica, è uno dei più intensi che si conoscano, secondo soltanto, stando a quanto riferito da alcune donne, a quello del parto. Prevenire la calcolosi è possibile, bastano una dieta equilibrata, una moderata attività fisica e uno stile di vita sano.

 

I Calcoli: dalla A alla colica

«Il calcolo renale è un deposito solido, un sassolino, che si forma nel sistema urinario a causa di una mancata solubilizzazione di taluni sali nell’urina. Immaginiamo - spiega il dottor Fontana - un bicchiere colmo d’acqua. Se vi versassimo un pizzico di sale e mescolassimo, l’unica cosa che vedremmo sarebbe l’acqua che diventa un po’ torbida ma se invece, in quel bicchiere, di sale ne mettessimo due o tre cucchiai, e mescolassimo, anche a lungo, vedremmo del deposito sul fondo. Questa è la mancata solubilizzazione. Se, infine, da quel bicchiere togliessimo l’acqua – conclude l’urologo - il deposito si solidificherebbe. Questa è la cristallizzazione».

Delle diverse sostanze che il sangue deposita nei reni, alcune, in genere scarti del metabolismo, sono più inclini di altre ad associarsi in cristalli. Sono dette fattori litogeni, e le principali sono:

  • ossalato di calcio
  • fosfato di calcio
  • acido urico
  • cistina
  • xantina

A contrastare l’associazione di questi sali in cristalli intervengono quelli che si chiamano inibitori della cristallizzazione. I principali sono:

  • mucopolisaccaridi
  • citrati
  • magnesio
  • pirofosfati

Quando l’apporto di acqua non è adeguato o la proporzione tra fattori litogeni e inibitori della cristallizzazione è scompensata, i sali si aggregano formando dei cristalli. Inizialmente microparticelle, i calcoli, pian piano, aumentano di volume raggiungendo diametri consistenti che possono raggiungere anche i diversi cm. Quando il calcolo si stacca e discende le vie urinarie, il dolore che di solito accompagna il suo movimento, si chiama colica.

Prevenzione: la terapia più efficace contro i calcoli

Sebbene i calcoli possano essere trattati sia farmacologicamente che chirurgicamente, la miglior terapia resta la prevenzione. «La composizione dell’urina dipende tanto dell’alimentazione – spiega il dottor Fontana – quanto da ciò che beviamo. L’acqua, l’elemento nel quale i reni disciolgono i sali filtrati dal sangue, deve essere assunta in congrue quantità: 2 o 3 litri al giorno, ma non gassata perché abbassa il pH dell’urina rendendolo troppo acido e un ambiente poco alcalino favorisce il processo di cristallizzazione».

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità anche l’acqua del rubinetto va bene, in quanto il suo contenuto di calcio non è tale da aumentare il rischio di calcolosi.

«Contrariamente a quanto si pensa – interviene l’urologo – il calcio, assunto con l’acqua o con i cibi, aiuta a contrastare la calcolosi perché si lega con l’ossalato di calcio prima che arrivi ai reni smaltendolo poi con le feci senza che si depositi nelle vie urinarie». Assumere fino a 1 gr di calcio al giorno con acqua e latticini è quindi una buona cosa.

Molto importante è quindi l’alimentazione. È necessario ridurre il consumo di alimenti acidi, soprattutto proteine animali in quanto aumentano l’acido urico e agevolano la cristallizzazione dell’ossalato di calcio, soprattutto se abbinate a una scarsa assunzione di liquidi. Ridurre il sale, evitare salumi, insaccati, alici, acciughe, gamberi, cozze. Per chi ha tendenza ad avere urine troppo ricche di ossalato, si consiglia di evitare anche cibi che ne contengono in grande quantità tipo: cioccolato, thè nero, arachidi, barbabietola, bietola e germe di grano. Aumentare il consumo di frutta, verdura, e agrumi in quanto alimenti ricchi di citrato, che, ricordiamolo, è uno degli inibitori della cristallizzazione.

E per concludere, muoversi, fare sport, senza eccessi ma in maniera continuativa così da mantenere sotto controllo il proprio peso e tenere allenato il corpo.